Carlotta Nobile

Carlotta Nobile

Violinista e blogger

Carlotta si racconta

Sono nata da papà Vittorio e mamma Adelina, dopo 8 anni dalla mia nascita è arrivato finalmente Matteo. Fin da piccola mia madre mi trasmette la passione per la musica, infatti a 3 anni inizio a suonare il violino e a 17 mi diplomo al Conservatorio con il massimo dei voti. A pochissimi giorni di distanza, conseguo anche la maturità classica, sempre a pieni voti.

Gli studi musicali mi danno la possibilità di viaggiare, di conoscere altre culture e stili di vita. La passione per l’arte mi porta a un passo dalla laurea in Studi Storico-artistici. Oltre agli impegni musicali e universitari, coltivo l’interesse per la scrittura. Nell’ottobre 2011, a 22 anni, mi viene diagnosticato un melanoma, sono ancora lontana dalla fede. Condivido la malattia in maniera anonima, attraverso una pagina Facebook e il sito web (il Cancro E Poi_) e mettendo a servizio dei malati la mia musica: suono nei reparti di oncologia il mio violino.

Nel marzo 2013 – al risveglio da un coma – tutto si fa luce, la mia vita in un attimo è cambiata, il Signore mi ha guarita nell’anima, lì dove ero veramente malata. Inizio a vivere in modo nuovo, nonostante il cancro si faccia sempre più aggressivo. Lo stesso anno, all’alba del 16 luglio (festa della Madonna del Carmelo), me ne sono andata circondata dall’affetto della mia famiglia.

Profilo (Tratto dal sito carlottanobile.it)

Carlotta Nobile sfugge a qualsiasi classificazione: nella sua brevissima vita – è morta di cancro a 24 anni, nel 2013 – è stata talentuosa violinista di fama nazionale, vincitrice di numerosi concorsi nazionali, Direttore Artistico dell’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia a soli 21 anni, “Donatrice di Musica” presso i reparti oncologici italiani, curatrice artistica e storica dell’arte, scrittrice con due libri pubblicati in vita, operatrice culturale, stagista presso Radiotre, autrice di articoli sull’arte contemporanea e redattrice di rubriche di critica musicale, con all’attivo conferenze “in bilico tra arte e musica”. Ventiquattro anni passati a produrre con una intensità straordinaria, forse nel febbrile presagio di una morte incombente: un gran numero di opere e scritti ancora da scoprire ed il blog anonimo sul cancro, “Il Cancro E Poi_”, col quale ha infuso -e infonde- coraggio e speranza a migliaia di persone.

E poi la malattia, che ella seppe trasformare in una preziosa occasione di insegnamento e di crescita personale: «Io non so più neanche quanti centimetri di cicatrici chirurgiche ho. -scriveva Carlotta- Ma li amo tutti, uno per uno, ogni centimetro di pelle incisa che non sarà mai più risanata. Sono questi i punti di innesto delle mie ali.»

Al risveglio da un coma, a quattro mesi dalla morte, fu illuminata da una Fede ferrea ed intensissima: «Io sono onorata e fortunata di poter portare la Croce con Gioia a 24 anni», scrisse al tanto amato Papa che la ispirò e che di lei disse «questa ragazza mi dà coraggio». Fino al 16 luglio 2013 affronterà il suo calvario trovando nella preghiera conforto, gratitudine e speranza per sé e per gli altri, in uno stato di totale abbandono di sé a Dio: «Signore, ti ringrazio. Signore, ti ringrazio» la sentirà ripetere il papà durante il travaglio respiratorio dell’ultima notte della sua vita.

Nel febbraio 2018 Carlotta è stata dichiarata “Giovane Testimone” del Sinodo dei Vescovi.

La sua testimonianza di Vita e di Fede, portatrice di frutti sorprendenti, ha fatto il giro del mondo e continua a camminare…

– Il più grande fallimento nella vita non è la morte ma è lo smettere di amare.

– So che il cancro mi ha guarita nell’anima, sciogliendo tutti i miei grovigli interiori e regalandomi la Fede.

– Noi siamo molto più che malati di cancro. Siamo sentimenti, gioie, lacrime, sogni, creatività, legami, silenzi, urla, sconfitte, vittorie: nulla di tutto questo si può buttare via! Ora possiamo amare noi stessi in un modo in cui non ci siamo amati mai.

– Vivere al massimo ogni istante, con gratitudine e riconoscenza, come un piccolo miracolo che si ripete ogni giorno.

– C’è un disegno più grande. Tutto questo ha un senso unico e io sono orgogliosa di poter crescere così e vivere questa cosa.

– Io non so più neanche quanti centimetri di cicatrici chirurgiche ho. Ma li amo tutti, uno per uno, ogni centimetro di pelle incisa che non sarà mai più risanata. Sono questi i punti di innesto delle mie ali.

– Perché vuoi dimostrare prima di tutto a te stessa che si può avere un melanoma metastatico che non si arrende, eppure VIVERE, con tutto ciò che questa parola vuol dire. Vivere tutte le gioie, i progetti, i dolori, le lacrime che la vita di 23enne ti regala ogni giorno. Perché c’è un E POI per cui non smetterai mai di combattere, perché nessuno può toglierti l’assoluta certezza che – nonostante tutti i tagli, le cicatrici, gli aghi nelle vene, i controlli, i liquidi di contrasto, gli interventi e i dolori – c’è una gioia immensa che ti aspetta, c’è il tuo più grande sogno che ti guarda da un tempo futuro e non vede l’ora di raggiungerti. Perché tutto quello che stai vivendo ti verrà un giorno riscattato. Perché in fondo il modo che hai ora di guardare alla vita non potevi che raggiungerlo così

– Io sono guarita nell’anima. In un istante, in un giorno qualunque, al risveglio da una crisi. Ho riaperto gli occhi ed ero un’altra. E questo è un miracolo.

– E in un attimo capisci che è stato proprio quel cancro a GUARIRTI L’ANIMA, a riportare ordine nella vera essenzialità della tua vita, a ridarti la Fede, la speranza, la fiducia, l’abbandono, la consapevolezza di essere finalmente diventata chi per una vita intera hai fatto di tutto per essere e non eri stata mai: una donna SERENA! Capisci che è stato il cancro a permetterti finalmente di amare te stessa in un modo incondizionato, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi limiti, a godere di ogni più piccolo istante, ad assaporare ogni attimo, ogni odore, ogni gusto, ogni sensibilità, ogni parola, ogni condivisione, ogni più piccolo frammento di infinito condensato in un banalissimo e preziosissimo istante. Capisci che è stato il cancro, con il suo tormento, con le sue aggressività, con le sue asprezze a portarti infine la LUCE.

– L’amore è l’unica forza capace di mediare fra la libertà e il destino

– Ben vengano gli incubi notturni se poi al mattino vieni colta dalla forza del più grande dono che ognuno di noi possa ricevere, esserci

–  Io sono onorata e fortunata di poter portare la Croce con Gioia a 24 anni. So che il cancro mi ha guarita nell’anima, sciogliendo tutti i miei grovigli interiori e regalandomi la Fede, la Fiducia, l’Abbandono e una Serenità immensi proprio nel momento di maggior gravità della mia malattia.

Lettera a Papa Francesco

«Caro Papa Francesco,
Tu mi hai cambiato la vita.
Io sono onorata e fortunata di poter portare la Croce con Gioia a 24 anni. So che il cancro mi ha guarita nell’anima, sciogliendo tutti i miei grovigli interiori e regalandomi la Fede, la Fiducia, l’Abbandono e una Serenità immensi proprio nel momento di maggior gravità della mia malattia.
Io confido nel Signore e, pur nel mio percorso difficile e tormentato, riconosco sempre il Suo aiuto.
Caro Papa Francesco, Tu mi hai cambiato la vita.
Vorrei rivolgerTi una preghiera… Avrei un desiderio immenso di conoscerTi e, anche solo per un minuto, pregare il Padre Nostro insieme a Te!
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” e “Liberaci dal male” Amen.
Affido questo mio sogno a don Giuseppe e confido in Dio!
Prega per me Santo Padre. Io prego per Te ogni giorno.
Carlotta»

(12 aprile 2013)

– Carlotta Nobile, Il silenzio delle parole nascoste, Aletti – 2008

– Carlotta Nobile, Oxymoron, Aracne – 2012,

– Filomena Rizzo,Paolo Scarafoni, In un attimo l’infinito. Carlotta Nobile – paoline 2017